Il punto e virgola: un segnale di senso sospeso
Un segno sfuggente, di cui molti ammettono di non sapere bene che fare. Il punto e virgola può essere un grande alleato per la struttura e l'espressività del testo.
Un saluto alle nuove persone che si sono iscritte grazie a
! Veronica è la prima che riesce a sbloccare le ricompense: così mi ha ricordato che non ho mai finito di preparare l’ebook di esercizi destinato a chi convince cinque persone a iscriversi a questa newsletter. Che bella figura, eh? Prometto di finirlo, se a qualcun altro interessa.Ho pubblicato la seconda intervista della serie “Scrivere di”: ho parlato con Serena Piazza del suo lavoro come ghost writer. Ora che gli articoli su Alternate Takes iniziano a essere numerosi ho aggiunto in fondo una sezione “Potresti voler leggere anche”, dove ti consiglio numeri simili a quello che stai leggendo. Piano piano la aggiungerò a tutti quelli già pubblicati.
Continuiamo la serie sulla punteggiatura: abbiamo parlato delle virgole, buttiamoci a capofitto sul punto e virgola.
L’esattezza del punteggiare si addice alla scrittura come strumento di elegante precisione
Bice Mortara Garavelli
Sulle parole: il punto e virgola.
Ti è mai capitato di dover mettere la punteggiatura a un testo che ne è privo? Per esempio:
Gli esploratori avanzavano a passo lento un giaguaro li seguiva.
Cosa starà succedendo? Forse gli esploratori avanzavano lentamente, ignari del pericolo alle loro spalle, e quindi:
Gli esploratori avanzavano a passo lento. Un giaguaro li seguiva.
Oppure gli esploratori procedevano di buona lena; il giaguaro è interessato, ma meno incline a fare colazione:
Gli esploratori avanzavano. A passo lento, un giaguaro li seguiva.
Intervenire sulla punteggiatura ci porta inevitabilmente a ricostruire l’ordine che chi scrive intendeva dare alle sue idee: cerchiamo di stabilire una gerarchia tra porzioni del discorso delimitate in modo poco chiaro, di ricostruire i rapporti di causa ed effetto. Dobbiamo fare delle congetture per ricostruire una mappa mentale del testo, e soprattutto del suo progetto. Torniamo nella giungla.
Gli esploratori avanzavano; a passo lento, un giaguaro li seguiva.
Non so a te, ma ora la faccenda mi sembra più incalzante; mi sembra che giaguaro ed esploratori siano più vicini, anche nello spazio. Sta per succedere qualcosa? Il giaguaro scatterà all’improvviso o si limiterà a controllare che gli esploratori si allontanino dal suo territorio?
ABC del punto e virgola
Ho scritto questo titolo e ho riso davanti allo schermo. Già le indicazioni sull’uso della punteggiatura sono complicate di per sé – ricordi? sono convenzioni, più che norme –, figurati sbrogliare quelle sul punto e virgola.
Per cominciare, potrebbe incuriosirti sapere che il punto e virgola nasce a fine Quattrocento, da una collaborazione con Pietro Bembo e Aldo Manuzio1. Per capirne meglio il senso bisogna tirarlo fuori dall’ambiguità: non è né un mezzo punto, né una più-che-virgola.
Il punto e virgola ha un «valore demarcativo», per dirla con Bice Mortara Garavelli2, vale a dire che segna un limite, un confine. Certo, anche la virgola e il punto segnano confini, ma con funzioni diverse. Una differenza sta nel movimento che vogliamo imprimere alle parti del discorso. Il giaguaro è lontano dagli esploratori di un punto o di un punto e virgola?
In un testo argomentativo il punto e virgola è un eccellente alleato per segnalare che in una frase stiamo cambiando argomento, e al tempo stesso i due argomenti non sono così distanti da richiedere un punto. In una serie3, il punto e virgola è più adatto a separare elementi lunghi e complessi.
Il punto e virgola segnala un cambiamento pur restando in tema; esprime una distanza contigua; ci costringe a rallentare e a considerare con più attenzione ciò che lo precede e ciò che lo segue; permette di tenere per un momento il senso in sospeso.
Ormai dovrebbe esservi chiaro: la punteggiatura mette in luce le nervature del testo. Questi segnetti meravigliosi sono come torce che delineano la struttura, dando risalto ai piani del discorso, alla gerarchia dei contenuti e alle connessioni (attraverso meccanismi di avvicinamento e allontanamento). È per questo che una buona punteggiatura contribuisce a una buona leggibilità del testo e a una comprensione liscia del contenuto. Il punto e virgola, sulla base di questo criterio, è uno dei segni più potenti che abbiamo, perché ha un’incredibile capacità organizzativa dei segmenti del discorso.
Leonardo Luccone dedica al punto e virgola una parte ampia di Questioni di virgole: punteggiare rapido e accorto. Il suo è un libro brillante e godibile, prezioso per la quantità e la qualità degli esempi. Gliene rubo uno solo, di cui ti invito ad ammirare i punti e virgola, il contenuto, il senso.
Art. 11 [un meraviglioso elenco complesso scandito da punti e virgola, e un climax da scrittore sopraffino] L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Dice Francesca Serafini in Questo è il punto. Istruzioni per l’uso della punteggiatura:
[Il punto e virgola] Serve infatti a regolare sintatticamente periodi complessi, creando un’interruzione forte sul piano della forma, ma non sul piano del contenuto (altrimenti bisognerebbe usare il punto). Il discorso, dopo il punto e virgola, prosegue sempre sullo stesso argomento, ma aggiunge altri elementi.
E ancora:
Il punto e virgola, dunque, permette un tipo di sintassi più ariosa, meno asfittica di quella continuamente puntellata dal solo punto fermo e dalla virgola; per questo in genere è adatto – oltreché alla scrittura letteraria – alla prosa argomentativa, che ha bisogno di circoscrivere il tema del discorso con accostamenti progressivi.
Una questione di stile
Kurt Vonnegut si esprimeva in maniera colorita contro il punto e virgola, considerandolo sostanzialmente un aggeggio usato solo da chi voleva dimostrare di aver fatto l’università4. Non è l’unico scrittore illustre a esprimere il suo fastidio verso questo segno, ed è legittimo: in molti casi, specie in narrativa, si tratta di una questione di stile.
Nel fare le mie ricerche per questo numero di Alternate Takes, mi sono resa conto che per me è un elemento di stile gradito. Connota le scritture di Lalla Romano e Natalia Ginzburg, per dirne due di cui sono certa: seguirò quest’intuizione e rileggerò autrici e autori italiani che ho amato di più, per vedere se in effetti è un tratto di stile comune. Conoscerò meglio loro, e in qualche modo anche me.
Vuoi lavorare sulla chiarezza dei tuoi testi?
Esercizi
Apprezzi la narrativa italiana? Prova a sfogliare le pagine di qualche libro degli anni Settanta e di qualcuno più recente. Autori e autrici usano il punto e virgola? Quanto spesso? E in che modo? Ci sono somiglianze o differenze? A cosa potresti ricondurle?
Leggi il documento di Banca Etica su Donne e finanza (2021) e osserva l’uso del punto e virgola. Se non hai tempo per leggerlo da cima a fondo osserva anche solo un paio di casi cercando “;” nel testo (se ti serve la supervelocità usa ⌘+F su Mac, CTRL + F su Windows).
Di recente hai scritto qualcosa che sia lungo almeno un paio di pagine? Prova a rileggerlo e a capire se in qualche circostanza il punto e virgola avrebbe potuto migliorare il testo.
Hai provato a svolgere uno degli esercizi e vuoi parlarmene? Rispondi a questa email o in un commento: sono contenta di discuterne insieme.
Un libro
Luccone analizza l’uso del punto e virgola in “Una madre”, racconto contenuto in Un’assenza, di Natalia Ginzburg. Io direi che a leggere (o rileggere) tutta la raccolta abbiamo solo da guadagnare.
Qualcosa di utile
Nel bagno di casa, davanti al lavandino, abbiamo un grande specchio. Un invito a nozze per quando mia figlia vuole perdere tempo anzi che lavare i denti prima di andare a dormire. Abbiamo risolto il problema con l’orologio-pizza: un timer che rende chiara l’idea di come il tempo passi. L’orologio mangia il tempo-pizza: quando il tempo finisce la pizza non c’è più. Mia figlia è molto sensibile alla fine della pizza, sicuramente di più che all’idea del tempo che passa, beata l’infanzia.
Anche io sulla scrivania ho un timer, per quei lavori molesti che proprio non ho voglia di fare. «Ora imposto 10 minuti e se non finisco povera me» (mi minaccio, anche). Quando per distrarmi continuo a prendere in mano il telefono, invece, uso Forest: l’idea di avere un boschetto di momenti di concentrazione mi fa molta simpatia.
Tre link
Punteggiatura: la virgola, la sibilla, e un po’ di dritte: le impareggiabili stoccatine di Annamaria Testa e i consigli di lettura freschi come rose, anche in un articolo del 2012.
Nel suo Prontuario, Bice Mortara Garavelli cita Luisa Carrada proprio a proposito del punto e virgola. Luisa, nel suo preziosissimo blog “Il mestiere di scrivere”, tornava a sua volta su questo episodio e sul suo rapporto con il punto e virgola in un post del 2013 che risplende ancora oggi. Il mio entusiasmo per questo scambio tra luminari della scrittura è stato massimo.
Ho scoperto per caso il significato del tatuaggio del punto e virgola.
In ascolto
Se usi Spotify puoi salvare la playlist.
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Note
La storia del punto e virgola te la spiega meglio Paola Baratter su Treccani, che al punto e virgola ha dedicato un intero volume pubblicato da Carocci.
Sì, è vero che ci sono libri più divertenti, ma se vuoi capire proprio bene la punteggiatura, il Prontuario di punteggiatura non puoi perdertelo.
La serie è diversa da un elenco, perché è esposta in orizzontale anzi che in verticale. Non il più consigliabile degli usi, ma come sempre dipende dal contesto. Non scriviamo soltanto istruzioni per la lavatrice, dopotutto e per fortuna.
Leggere oggi quel passaggio di Vonnegut capisci che, se anche non avesse usato quelle sette parole, il concetto sarebbe passato ugualmente (anzi, più forte): “Here is a lesson in creative writing. First rule: Do not use semicolons. All they do is show you’ve been to college”. Io adoro i punti e virgola.
Il mio amore per il punto e virgola non è nato da un colpo di fulmine; direi che è stato un affetto cresciuto nel tempo. Bisogna imparare a conoscerlo, non farsi sopraffare dalla sua aura di nobiltà.
(e grazie sempre a Luisa Carrada per come ha aiutato - e aiuta! - ad avere una relazione salutare con la lingua e il lessico!)