12 Commenti

Mi ritrovo molto in questa tua newsletter, comunicare *bene* è difficile, un allenamento, che si fa anche prendendo le proprie scivolate e ragionandoci su, per capire come si poteva fare diversamente e, forse, meglio 🤗

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Letto davvero con interesse e sono d'accordo su tutto. Da un lato sono di quelli che "che palle dover misurare sempre le parole", dall'altro concordo che se scegli il mestiere della divulgazione non puoi ignorare il tono di voce. E paradossalmente questo problema ce l'hanno in molti di quella "lobby" (scherzo per citare lo stesso Bressanini). Anzi, il guaio è che quando parlano sono dei grandi affabulatori e li ascolteresti per ore, ma sui social no, proprio non ci sanno fare. Mi rendo anche conto della deriva di frustrazione che avviene nel tempo causata da complottisti, antivaccinisti e terrapiattisti vari. Purtroppo la tendenza comune è alzare bandiera bianca perché sanno che per il 99% di loro scienza è raziocinio non servono a niente, e quindi via di sfottò. Con la spiacevole conseguenza di risultare antipatici e saccenti, quando invece dovrebbero avvicinare le folle. Adoro Bressanini e altri divulgatori: ma forse io sono solo uno di quelli su cui la divulgazione ha presa facile perché credo nella scienza. Per citare un film, "la scuola italiana funziona solo con chi ne ha bisogno": se la divulgazione italiana sbaglia il tono di voce e non arriva a quelli che ne avrebbero davvero bisogno, a cosa serve?

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Ha colpito vicino a casa, recentemente ho dovuto spiegare a mia madre come allegare un PDF a una mail...in chiamata. É stato dolorosissimo.

Bellissimo post, grazie. Però mi porta a riflettere su quanto sia "sbagliato" il tono e il contenuto di Bressanini, che per quanto sia biasimabile ha scatenato un'infinità serie di ipersensibilità, che sono sempre più allenati nel contesto del politicamente ma soprattutto socialmente corretto. Insomma, per citare i boomer di destra che giustificano le proprie uscite infelici: non si può più dire niente!

Capisco che é tutto estremamente delicato ed é difficile individuare una parte "giusta" e "sbagliata" e soprattutto la misura in cui lo é o non lo é, però penso che una delle poche cose a cui fare affidamento é il mantra: non puoi cambiare le cose che ti accadono ma puoi cambiare come reagisci (circa) o quantomeno come le affronti.

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Anche io non sono del tutto convinta che circondarci di cotone sia una strategia vincente. Non significa che dobbiamo andare a vivere in un roveto, ma nemmeno perdere la capacità di affrontare le asperità della vita, qualunque dispiacere, ecco. Non è semplice per niente :)

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Splendida “puntata” della newsletter, grazie!

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Grazie Luca!

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Grazie, per me è stata una newsletter utilissima!

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Ne sono felice! :D

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La sto condividendo ovunque :D

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:D

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Jul 10
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Ma dai! Benvenuto :D E grazie per la sportività. Fare divulgazione sui social media è un mestiere che ritengo usurante: io sono riuscita a farlo fintanto che a essere esposto era un marchio aziendale e non la mia persona direttamente. Per questo, davvero, onore alla fatica di cui vi fate carico. Poi si è umani, e a volte la pazienza finisce!

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Jul 10
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Non è semplice, e richiede un'educazione all'ascolto (anche se parliamo di parole scritte) molto alta, che difficilmente abbiamo, mi metto nel mucchio. Le vie del fraintendimento poi sono sicuramente infinite: in qualche modo un errore finiamo per farlo sempre :) Grazie di cuore del confronto costruttivo, non lo do per scontato.

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