set 7, 2023·modificato set 7, 2023Messo Mi piace da Letizia Sechi
Io sono anni che giro attorno al tema della content curation ma è stato solo recentemente che mi sono dato un mezzo metodo: finché la persona di riferimento ero io, nemmeno le velleità di "scrivere con continuità di X" (cosa che poi non ho mai fatto) erano abbastanza per farmi fare curation come si deve.
È stato solo quando ho iniziato a apprendere e spiegare il mentoring e a fare il mentor che mi sono reso conto che quell'archivio sterminato di articoli che ho accumulato negli anni poteva essere davvero utile a qualcuno: il problema è il relativo disordine del tutto.
Sono quasi 3 anni che mi leggo le Daily Review di Readwise: sono tre anni che ogni giorno rivedo cinque sottolineature di libri e articoli che ho letto, e che taggo con cura tutto quello che mi viene riproposto.
Questa attività e le domande che le persone che mi fanno stanno facendo emergere le storie che prima mi mancavano per curare l'orticello.
Sto recuperando molte cose che non ho letto in estate e proprio oggi leggevo meglio la news di NotebookLM di Google (https://blog.google/technology/ai/notebooklm-google-ai/) che mi sembra chirurgica nell'individuare il bisogno: "It’s hard to go from information to insight".
Anche a me la richiesta di tipi di formazione più varie rispetto al passato mi spinge a gestire meglio il deposito digitale di conoscenze accumulate. Non ho ancora trovato una quadra ideale, ma già con il poco che faccio mi sembra un altro pianeta.
set 7, 2023·modificato set 7, 2023Messo Mi piace da Letizia Sechi
Io mi accorgo che la velocità e la precisione con cui collego il dubbio o una richiesta di qualcuno ad un articolo o una serie di articoli sono aumentatr: una volta sentivo proprio la frizione del "avevo letto qualcosa al riguardo, ma chissà cosa, chissà dove".
Adesso nel giro di mezz'ora riesco a recuperare l'articolo, che magari è già sottolineato e annotato e a volte riesco a fare delle combo cross-disciplinari (tipo partendo da un dubbio di natura collaborativa tiro fuori tre articoli, uno di architettura, uno di filosofia e uno di organizzazione aziendale).
NotebookLM l'avevo intercettato ma non l'ho usato: negli ultimi mesi anche il Reader di Readwise ha integrato una sua funzionalità AI chiamata Ghostreader (nome fighissimo) che ha caratteristiche simili (chiedere una domanda al documento, sintetizzare, elaborare Q&A dalle tue evidenziature, generare domande "thought-provoking").
Io sono anni che giro attorno al tema della content curation ma è stato solo recentemente che mi sono dato un mezzo metodo: finché la persona di riferimento ero io, nemmeno le velleità di "scrivere con continuità di X" (cosa che poi non ho mai fatto) erano abbastanza per farmi fare curation come si deve.
È stato solo quando ho iniziato a apprendere e spiegare il mentoring e a fare il mentor che mi sono reso conto che quell'archivio sterminato di articoli che ho accumulato negli anni poteva essere davvero utile a qualcuno: il problema è il relativo disordine del tutto.
Sono quasi 3 anni che mi leggo le Daily Review di Readwise: sono tre anni che ogni giorno rivedo cinque sottolineature di libri e articoli che ho letto, e che taggo con cura tutto quello che mi viene riproposto.
Questa attività e le domande che le persone che mi fanno stanno facendo emergere le storie che prima mi mancavano per curare l'orticello.
Sto recuperando molte cose che non ho letto in estate e proprio oggi leggevo meglio la news di NotebookLM di Google (https://blog.google/technology/ai/notebooklm-google-ai/) che mi sembra chirurgica nell'individuare il bisogno: "It’s hard to go from information to insight".
Anche a me la richiesta di tipi di formazione più varie rispetto al passato mi spinge a gestire meglio il deposito digitale di conoscenze accumulate. Non ho ancora trovato una quadra ideale, ma già con il poco che faccio mi sembra un altro pianeta.
Io mi accorgo che la velocità e la precisione con cui collego il dubbio o una richiesta di qualcuno ad un articolo o una serie di articoli sono aumentatr: una volta sentivo proprio la frizione del "avevo letto qualcosa al riguardo, ma chissà cosa, chissà dove".
Adesso nel giro di mezz'ora riesco a recuperare l'articolo, che magari è già sottolineato e annotato e a volte riesco a fare delle combo cross-disciplinari (tipo partendo da un dubbio di natura collaborativa tiro fuori tre articoli, uno di architettura, uno di filosofia e uno di organizzazione aziendale).
NotebookLM l'avevo intercettato ma non l'ho usato: negli ultimi mesi anche il Reader di Readwise ha integrato una sua funzionalità AI chiamata Ghostreader (nome fighissimo) che ha caratteristiche simili (chiedere una domanda al documento, sintetizzare, elaborare Q&A dalle tue evidenziature, generare domande "thought-provoking").
Su Readwise devo tornare a metterci la testa, decisamente!