So very interesting. (Scusatemi la risposta in inglese: ritorno alla lingua madre dopo decenni. Spero potermi esprimere meglio tra non troppo tempo). Takes me back to my thesis, recently reread, and its abstruse writing. It’s no excuse that it was written in the discipline’s expected style and register. Sure, the audience was a technical one, but why limit the audience to the initiated? Power relations at play. Grazie, Letizia.
Ciao Letizia grazie mille per la condivisione di questo tema. Ti condivido un pensiero: mi costa fatica l’idea di abbandonare le metafore, perché creano mondi e solleticano immaginazione. Come suggerisci di fare? Ci può essere una via di mezzo?
La considerazione a monte è pensare al destinatario del testo, e al contesto. Se sto scrivendo i testi del sito del Ministero della Salute ho il dovere di farmi capire da tutti, dove tutti include chi non parla bene l'italiano per tante ragioni, chi ha delle difficoltà di altro tipo, eccetera. Se sono una poeta ovviamente il mio contesto è un altro. Quindi devi chiederti: a chi parli, e perché? Qual è il contesto di chi ti legge? Il mio esempio di riscrittura era estremo :)
Hai ragione, come in ogni tipo di progettazione è utile mettersi nelle scarpe di chi “userà” la tua soluzione o testo in questo caso. Grazie ancora, ho molto apprezzato
Grazie Letizia, questo è un argomento a cui, per lavoro, sono molto sensibile. Lavoro in autoscuola e ho a che fare con un linguaggio pieno di tecnicismi tutti i giorni. Penso soprattutto ai quiz per il conseguimento della patente che, oltre a termini difficili, sono formulati in modo poco chiaro e spesso grammaticalmente sbagliato, con periodi lunghissimi e di difficile comprensione.
Risultato? Noi insegnanti, mentre cerchiamo di spiegare le regole di circolazione, ci improvvisiamo professori di italiano, ma purtroppo capita anche che qualcuno si arrenda alla complessità dei quiz (sopra cittadini stranieri) e cerchi di ottenere la patente illegalmente.
Una perdita è un pericolo per tutti... speriamo che l’uso del plain language arrivi all’orecchio del ministero dei trasporti!
Chiarissimo! :D
So very interesting. (Scusatemi la risposta in inglese: ritorno alla lingua madre dopo decenni. Spero potermi esprimere meglio tra non troppo tempo). Takes me back to my thesis, recently reread, and its abstruse writing. It’s no excuse that it was written in the discipline’s expected style and register. Sure, the audience was a technical one, but why limit the audience to the initiated? Power relations at play. Grazie, Letizia.
Grazie a te, Marcello! Sui vizi del gergo accademico ci sarebbe da scrivere un’altra newsletter in effetti :D
Ciao Letizia grazie mille per la condivisione di questo tema. Ti condivido un pensiero: mi costa fatica l’idea di abbandonare le metafore, perché creano mondi e solleticano immaginazione. Come suggerisci di fare? Ci può essere una via di mezzo?
La considerazione a monte è pensare al destinatario del testo, e al contesto. Se sto scrivendo i testi del sito del Ministero della Salute ho il dovere di farmi capire da tutti, dove tutti include chi non parla bene l'italiano per tante ragioni, chi ha delle difficoltà di altro tipo, eccetera. Se sono una poeta ovviamente il mio contesto è un altro. Quindi devi chiederti: a chi parli, e perché? Qual è il contesto di chi ti legge? Il mio esempio di riscrittura era estremo :)
Hai ragione, come in ogni tipo di progettazione è utile mettersi nelle scarpe di chi “userà” la tua soluzione o testo in questo caso. Grazie ancora, ho molto apprezzato
Grazie Letizia, questo è un argomento a cui, per lavoro, sono molto sensibile. Lavoro in autoscuola e ho a che fare con un linguaggio pieno di tecnicismi tutti i giorni. Penso soprattutto ai quiz per il conseguimento della patente che, oltre a termini difficili, sono formulati in modo poco chiaro e spesso grammaticalmente sbagliato, con periodi lunghissimi e di difficile comprensione.
Risultato? Noi insegnanti, mentre cerchiamo di spiegare le regole di circolazione, ci improvvisiamo professori di italiano, ma purtroppo capita anche che qualcuno si arrenda alla complessità dei quiz (sopra cittadini stranieri) e cerchi di ottenere la patente illegalmente.
Una perdita è un pericolo per tutti... speriamo che l’uso del plain language arrivi all’orecchio del ministero dei trasporti!
Hai perfettamente ragione, sarebbe un contesto e un argomento molto stimolante per ragionare su una riprogettazione dei contenuti. Grazie Alessia!
In compenso, leggendo questa newsletter ho avuto la conferma che devo imparare a scrivere. (Grazie!)
Ma allora non sono stata chiara sulla tua bravura! :D