Dove metto il coso che serve per cosare?
Come usiamo le parole per classificare la realtà? Parliamo di sistemi di classificazione e linguaggio.
In Visualizzare la complessità e umanizzarla,
racconta del progetto del monumento alla memoria dell’11 settembre a New York e delle scelte sul modo di mostrare i nomi delle vittime, incisi sulla parte interna delle pareti delle piscine di bronzo.Il senso dell’idea di Arad era collegare le vittime secondo quelle che lui aveva definito meaningful adjacencies, “prossimità significative” – connessioni che avrebbero raccontato amicizie, legami familiari e atti di eroismo. Attraverso queste connessioni il memoriale sarebbe diventato un'incarnazione permanente non solo delle numerose vittime individuali, ma anche delle relazioni che facevano parte della loro vita prima di quei tragici eventi.
Il concetto di meaningful adjacencies, “prossimità significative”, mi ha fatto pensare a quanto, in questo caso, una classificazione come quella alfabetica si sia rivelata insufficiente, inadatta a esprimere il senso di quella lista di nomi. E inevitabilmente mi ha fatto venire in mente la helpful sequence di Ranganathan.
Sulle parole: classificazioni e linguaggio
La Helpful Sequence di Ranganathan
In cosa consiste l’ordinamento conveniente (helpful sequence) per i libri? […]
Un metodo comune per ordinare i libri è in base al nome degli autori. Questo ordinamento è utile senza dubbio al lettore che cerchi un libro di un autore specifico. Ma l’esperienza nelle biblioteche mostra che sono di più i lettori che cercano libri su un certo argomento rispetto a quelli che cercano libri di un certo autore. Ne consegue, quindi, che sono gli argomenti dei libri a dover determinare l’ordinamento, se questo dev’essere conveniente.
Ranganathan, S. R., Elements of library classification, p. 7 (1944)
Shiyali Ramamrita Ranganathan è il bibliotecario indiano che ha cambiato i metodi di classificazione delle biblioteche. Nel web, attraverso l’architettura dell’informazione, il suo sistema esprime pienamente la sua versatilità, preziosa in un ambiente digitale e ipertestuale.
Ranganathan si accorge dell’inadeguatezza della classificazione alfabetica osservando il comportamento delle persone in biblioteca (praticamente un field study). Nella stessa pagina prosegue:
I libri sono fatti per essere utilizzati come pensieri incarnati, non come meri beni fisici né come prodotti di singoli individui, ad eccezione dei classici e della letteratura.
Secondo questa prospettiva, l’ordinamento alfabetico non è adatto a permettere alle persone di trovare o incontrare il libro che cercano. Le persone, continua Ranganathan, raramente sanno dire con precisione quale argomento le interessa: spesso pensano a qualcosa di più ampio, o più specifico.
Gli argomenti dovrebbero essere organizzati a seconda del grado di relazione o del livello di affinità reciproca.
L’organizzazione dei libri sullo scaffale, prosegue, dovrebbe mostrare tutto il campo di interesse del lettore, quello espresso e quello inespresso. In questo modo potrà trovare ciò che era vagamente consapevole di cercare, e solo allora si renderebbe conto con esattezza di cosa si trattava.
Le sue cinque leggi della biblioteconomia danno origine a un modo di classificare ed esporre i libri sugli scaffali più adatto a rispondere ai bisogni di lettori e bibliotecari (e rivoluzionano la materia, ma non fatemi imboccare questa strada, che la newsletter è già lunga così).
Qualsiasi operazione che avviene in biblioteca, dice Ranganathan, deve essere condotta tenendo sempre presente l'utilità che in ultima analisi avrà per le persone. Anche quando i bibliotecari sono immersi nei tecnicismi della catalogazione e nella burocrazia delle procedure, dovrebbero sempre ricordarsi di colui per il quale stanno lavorando: l'uomo.
Gnoli, C. Il tavolino di Ranganathan, (2000)
Come si fa a fermarsi mentre si parla di Ranganathan? Difficilissimo, ma devo. Proseguiamo, quindi.
L’istinto di classificare
Abbiamo l'istinto di classificare le informazioni e le esperienze per comprendere il mondo che ci circonda. I bambini, per esempio, iniziano a classificare oggetti in base alla loro forma, colore o dimensione fin dalla prima infanzia. Classificare ci aiuta a organizzare e comprendere il mondo, e a ridurre la complessità delle informazioni: quando organizziamo le informazioni in categorie ci è più semplice comprendere in che modo sono in relazione, identificare i modelli e le tendenze, ricordarle.
I sistemi di classificazione sono metodi utilizzati per organizzare e categorizzare informazioni, oggetti o fenomeni in gruppi o categorie, in base a determinati criteri o attributi comuni. Usiamo questi sistemi anche nella vita quotidiana, per semplificare la comprensione e la gestione di grandi quantità di informazioni. La creazione di sistemi di classificazione efficaci e ben progettati aiuta le persone a trovare le informazioni che cercano in modo più rapido ed efficiente. In generale, un sistema di classificazione definisce un insieme di categorie o classi e di regole o criteri per assegnare oggetti o fenomeni a una determinata classe.
In “Madamina, il catalogo è questo”. Come organizzare menu, indici e liste in genere, Luca Rosati indica alcune linee guida pratiche per l'ordinamento conveniente (helpful sequence). Ragionando sull’importanza delle relazioni per questo tipo di ordinamento scrive:
La correlazione di un’informazione con un’altra informazione è in grado di generare nuova informazione, e quindi conoscenza.
Tra gli esempi portati da Rosati per dimostrare il valore delle relazioni nei criteri di classificazione c’è quello del Vietnam Veterans Memorial, in cui il senso della lista dei nomi delle vittime emerge grazie alla relazione che si stabilisce tra le informazioni. E questo esempio ci aiuta anche a chiudere il cerchio rispetto allo spunto iniziale del discorso.
Il linguaggio nei sistemi di classificazione
Dove sono finite le parole, vi starete chiedendo, se siete ancora qui a leggere. Sono sempre state qui. Il linguaggio è lo strumento che ci permette di classificare il mondo che ci circonda: la relazione è così stretta da non poter essere scissa.
In un sistema di classificazione le parole devono garantire che gli elementi siano facilmente trovabili e che le categorie e gli attributi siano abbastanza chiari da permettere di orientarsi senza ambiguità. Quando le scegliamo, quindi, dobbiamo tenere presenti alcuni principi.
Consistenza
Stabilisce le regole per la creazione delle categorie all’interno del sistema di classificazione. Assicura che il sistema di classificazione sia uniforme e coerente in tutte le categorie. Facilita l’orientamento delle persone, eliminando le ambiguità. Per indicare lo stesso concetto, per esempio, è bene cercare di usare sempre gli stessi termini.
Specificità
Permette di distinguere con precisione una categoria dalle altre in base a caratteristiche uniche e rilevanti. Se un sistema di classificazione è coerente ma le etichette di classificazione non sono abbastanza specifiche, le persone potrebbero avere difficoltà a comprendere la differenza tra le diverse categorie. D'altra parte, se le etichette di classificazione sono molto specifiche ma non sono coerenti, le persone potrebbero avere difficoltà a trovare la categoria giusta.
Gerarchia
Organizza le categorie in una struttura in cui le categorie superiori sono più generali e le categorie inferiori sono più specifiche. L’organizzazione è logica e coerente: aiuta le persone a orientarsi nel sistema di classificazione.
Esercizi
Confronta due siti che vendono lo stesso tipo di prodotti: negozi per animali, per esempio, o negozi di scarpe, di elettronica. Osserva le differenze nella classificazione dei prodotti: le categorie hanno nomi simili? Ci sono differenze nelle due gerarchie? E perché, secondo te?
L'iperonimia è la relazione semantica che esiste tra parole o concetti, e che indica un rapporto di inclusione tra una parola più generale (l'iperonimo) e parole più specifiche (gli iponimi) che fanno parte di quella categoria più ampia. In altre parole, quando si dice che un termine è l'iperonimo di un altro termine, si intende che il primo rappresenta una categoria o un concetto più ampio in cui il secondo è incluso. Cane, gatto, canarino: sai trovare l’iperonimo per questi termini? E se aggiungiamo un elefante?
Analizza la classificazione dei libri in una libreria online. Cerca di capire secondo quale criterio sono organizzate le categorie. Per autore, per genere, per argomento? Per altri criteri, o per un misto di criteri? Ti sembra una classificazione che facilita l’incontro di nuovi libri interessanti per serendipità?
Hai provato a svolgere uno degli esercizi e vuoi parlarmene? Rispondi a questa email, sono contenta di risponderti.
Fonti
Ranganathan, S. R., Elements of library classification, (1944). Le traduzioni sono mie. Perdonate qualche imprecisione, anzi: segnalatemela.
Ranganathan, S. R., Le cinque leggi della biblioteconomia, Le Lettere (2010)
Lavazza, M. C., Scarpe tacco 12 e mitici bibliotecari indiani (2019)
Un libro
Per facilitare lo studio della natura, gli uomini hanno a lungo cercato di ordinare la grande diversità degli esseri viventi in gruppo che avessero caratteristiche simili. Questo metodo è conosciuto come classificazione e, a seconda del metodo usato, tutti gli esseri viventi sono suddivisi in grandi gruppi conosciuti col nome di regni.
Per un giardiniere, la classificazione di una pianta comincia chiedendosi: “È un albero, un arbusto, un’erbacea perenne o un bulbo?”. Sono categorie che usano anche i botanici sebbene non facciano parte della tassonomia (classificazione scientifica): il regno vegetale infatti viene classificato scientificamente seguendo altre linee.
Se chiudiamo un occhio sui maschili sovraestesi un po’ insistiti, in Botanica per giardinieri possiamo apprezzare l’idea che anche l’osservazione del regno vegetale si presti a diverse classificazioni, a seconda dello sguardo che la osserva e della relazione o delle interazioni con quella materia. «I vari argomenti vengono trattati in modo semplice e ogni singolo termine botanico viene accuratamente spiegato.» E anche per quanto riguarda l’uso del linguaggio specialistico abbiamo le nostre soddisfazioni.
Avevo avuto l’occasione di parlare di libri e di piante per un numero di
: se sono due cose che ti interessano puoi leggere il numero 19/2022.Qualcosa di utile
Ho scritto questa newsletter anche grazie ai testi disponibili sull’Internet Archive. Un progetto che non ha bisogno della mia presentazione: se non lo conosci e vuoi un punto di inizio ti consiglio di partire dall’audiolibro The Adventures of Tom Sawyer, che puoi ascoltare anche con il buon vecchio Winamp (lacrimuccia). Nella descrizione, segui il link che ti porta alla scansione di un’edizione speciale del 1876.
The Internet Archive, a 501(c)(3) non-profit, is building a digital library of Internet sites and other cultural artifacts in digital form. Like a paper library, we provide free access to researchers, historians, scholars, people with print disabilities, and the general public. Our mission is to provide Universal Access to All Knowledge.
Nel 2010 ero all’Internet Archive per una conferenza, l’unica italiana a partecipare a Books in Browsers. In quella circostanza ho aiutato a spostare fisicamente una grande quantità di spazio digitale che ora ospita parte della nostra conoscenza. Esiste persino una testimonianza video: mi trovi al minuto 1.21, con una camicia discutibile di cui non conservo alcuna memoria. C’è anche una foto, più lusinghiera: la numero 8 in questo slideshow.
Bonus
Pronunciare bene il nome di un illustre bibliotecario indiano può essere un problema, se vuoi parlarne durante un aperitivo* facendo bella figura. Metti tra i preferiti Pronounce Name.
Tre link
A visual book recommender: «I think financial pressure skews exploratory search suggestions towards oversampling newer books rather than older adjacent books. I get that though; oversampling newer books is a simple way to help combat the rich getting richer trap. The problem is that I’m biased against new books; I think they’re mostly noise. Used books stores on the other hand are curated by humans for other humans (who probably live nearby).»
Machine learning is coming for your taxonomy: «Categorizing things according to what they are is sometimes in conflict with where people will find them. That is to say: your navigation taxonomy is not a classification system.»
An Unstandardized, Decentralized Carnival Fire: How Rare Books Are Cataloged: «Learning how to catalogue properly is an essential part of bookselling, though exactly what constitutes “properly” will change depending on who you ask.»
In ascolto
Se usi Spotify puoi salvare la playlist.
Note
*Non parli di bibliotecari indiani, agli aperitivi? Molto strano.
Grazie per aver letto fin qui! Per oggi è tutto. Torno da te il 31 maggio.